Storia e cultura

San Donato Val di Comino, noto come Sàndërnàtë in dialetto locale, è un affascinante comune inserito nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, questo pittoresco borgo è un importante crocevia tra il versante laziale e quello abruzzese, grazie al valico Forca d’Acero. 

Le origini del paese sono legate alla storia di Cominium, un antico avamposto sannita distrutto dai Romani nel 293 a.C., situato nella Valle di Comino. L’edificazione di un primo santuario dedicato a San Donato risale al 304, anno del martirio del vescovo di Arezzo. Il territorio passò sotto il dominio longobardo e, nel 778, il duca di Spoleto Ildebrando lo cedette al Monastero di San Vincenzo al Volturno.

Nel corso dei secoli, San Donato Val di Comino ha vissuto numerosi eventi storici significativi. Durante la battaglia del Garigliano del 915, molti abitanti del Beneventano, del Cassinate e di Itri trovarono rifugio nella Valle di Comino, dando vita ai primi borghi della zona. Intorno al 1200, gli abitanti del borgo di S. Urbano si stabilirono attorno alla chiesa primitiva di San Donato, costruendo mura difensive.

Il borgo prosperò sotto le famiglie dei D’Aquino, Cantelmo e Cardona, raggiungendo una popolazione di oltre 5.000 abitanti nel 1807. Dopo l’Unità d’Italia, San Donato fu coinvolto nel brigantaggio e, nel 1915, subì danni dal terremoto di Avezzano. Durante la Seconda Guerra Mondiale, San Donato ospitò profughi ebrei stranieri, ma dopo l’occupazione tedesca, molti furono deportati ad Auschwitz. Un memoriale e un museo commemorano queste tragiche vicende.

Oltre alla sua storia millenaria, San Donato è anche una terra di bellezze naturali straordinarie. A sud, si apre la Val di Comino, con le sue stradine sterrate e i campi dai colori cangianti, che creano uno spettacolo mozzafiato. A nord, oltre le maestose montagne, si estende la wilderness del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, un paradiso per gli amanti della natura.

Il borgo di San Donato è un luogo dove la storia si intreccia con la natura in una sinfonia di colori e forme. Ogni passaggio nel labirinto del borgo è collegato ad altri attraverso piccoli porticati e ripide scalette, creando un misterioso percorso attraverso il tempo.

San Donato ha conosciuto momenti di crescita economica nei secoli XVII e XVIII, che hanno portato a uno sviluppo urbano significativo. Durante questo periodo, furono costruiti palazzi signorili nel centro urbano, piazze furono arredate e chiese e conventi furono ammodernati.

Per esplorare le meraviglie del centro storico di San Donato, vi consigliamo di seguire il percorso storico-culturale “Il borgo antico”, che è arricchito da tabelle informative che vi permetteranno di scoprire a fondo la storia di questo affascinante paese.

Lo sapevi che ...

Durante le celebrazioni del 2 novembre, i bambini del paese si vestono da monacelli, antichi spiriti legati a bambini prematuramente scomparsi. Vestiti con mantelli e cappucci, bussano di casa in casa pronunciando incantesimi e ricevendo dolci come dono. Questi monacelli, nonostante i loro scherzi, rimangono legati alla famiglia, spesso costringendola a cambiare casa. Una storia racconta di un'anziana signora che, stufa dei monacelli, si trasferì, ma essi la seguirono felicemente. Questa tradizione unica è solo un assaggio delle meraviglie di San Donato.

Rioni

Castello

Convento

Capolavalle

Lago

Duomo

Portella

San Paolo

Cappella Lucida

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meteo

San Donato Val di Comino, IT
sabato, Gennaio 18, 2025
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Dom
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3 c 3 c
Gio

Un viaggio nel cuore della
storia e della bellezza

Questo affascinante borgo è un gioiello di antiche case di pietra che sorgono a 700 metri di quota, formando un intricato labirinto di stradine tortuose, vicoli, passaggi coperti chiamati “spuort” in dialetto, e pittoresche piazzette. Questo design medievale ha origini storiche legate alle esigenze di difesa e climatiche, con i tortuosi vicoli che proteggono dagli impetuosi venti gelidi.

La storia di San Donato ha radici profonde, risalendo all’Alto Medioevo quando il borgo fu fondato per controllare la Via Marsicana, un’antica strada pre-romana che collegava il Lazio all’Abruzzo. Nel corso dei secoli, il borgo ha visto la crescita della sua popolazione, con nuove abitazioni che si sono adattate alle antiche mura, come anelli di alberi crescenti.

Oltre alla sua storia millenaria, San Donato è anche una terra di bellezze naturali straordinarie. A sud, si apre la Val di Comino, con le sue stradine sterrate e i campi dai colori cangianti, che creano uno spettacolo mozzafiato. A nord, oltre le maestose montagne, si estende la wilderness del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, un paradiso per gli amanti della natura.

Il borgo di San Donato è un luogo dove la storia si intreccia con la natura in una sinfonia di colori e forme. Ogni passaggio nel labirinto del borgo è collegato ad altri attraverso piccoli porticati e ripide scalette, creando un misterioso percorso attraverso il tempo.

San Donato ha conosciuto momenti di crescita economica nei secoli XVII e XVIII, che hanno portato a uno sviluppo urbano significativo. Durante questo periodo, furono costruiti palazzi signorili nel centro urbano, piazze furono arredate e chiese e conventi furono ammodernati.

Per esplorare le meraviglie del centro storico di San Donato, vi consigliamo di seguire il percorso storico-culturale “Il borgo antico”, che è arricchito da tabelle informative che vi permetteranno di scoprire a fondo la storia di questo affascinante paese.

Percorso
Borgo Antico

Percorso
Novecento

Gli ebrei
internati

Durante la Seconda Guerra Mondiale, San Donato Val di Comino divenne teatro di una dolorosa pagina di storia legata alla persecuzione degli ebrei. In questo piccolo borgo del Lazio, un gruppo di ebrei internati trovò rifugio, vivendo sotto il controllo delle autorità italiane ma anche beneficiando della solidarietà della popolazione locale. Gli abitanti del paese, pur vivendo a loro volta tempi duri, dimostrarono una straordinaria umanità cercando di aiutare gli internati con i mezzi a loro disposizione. Questa pagina di storia, ancora viva nella memoria degli anziani, riflette la capacità di empatia e resistenza del borgo contro le atrocità del conflitto.

Tra le storie di internati emerge quella di Oswald Adler e Trude Glaser, una giovane coppia viennese perseguitata a causa delle loro origini ebraiche. La loro vicenda è stata ricostruita grazie al lavoro di ricerca di parenti e studiosi, come Barbara Kintaert e Peter Koppe, che hanno documentato non solo la loro odissea, ma anche il contesto di internamento nel borgo di San Donato. Dopo un lungo viaggio tra campi di concentramento e rifugi temporanei, Oswald e Trude arrivarono a San Donato nel dicembre 1941, dove trascorsero due anni e mezzo. Durante questo periodo, mantennero contatti epistolari con i genitori di Oswald, che erano rimasti intrappolati nel ghetto di Opatow, e con il fratello Richard, emigrato in Palestina.

La loro relativa tranquillità a San Donato terminò bruscamente nell’aprile del 1944, quando le truppe tedesche iniziarono a rastrellare gli ebrei presenti nel borgo. Nonostante alcuni riuscirono a nascondersi grazie all’aiuto dei locali, Oswald e Trude furono catturati e deportati prima nel campo di Fossoli e successivamente ad Auschwitz. Le testimonianze dei sopravvissuti, tra cui il fratello Richard, e le ricerche documentali hanno permesso di ricostruire le loro ultime tragiche vicende.

La storia di Oswald e Trude non è solo un racconto di sofferenza, ma anche una testimonianza dell’importanza della memoria. L’umanità dimostrata dagli abitanti di San Donato, che cercarono di proteggere gli internati e condivisero con loro il poco che avevano, rappresenta un esempio di coraggio e solidarietà in un periodo buio della storia europea. Oggi, questa vicenda è custodita e raccontata anche attraverso il Museo del Novecento e della Shoah di San Donato Val di Comino, un luogo dedicato a preservare e trasmettere la memoria di quegli eventi, affinché simili tragedie non si ripetano mai più.

Un patrimonio
culturale unico

San Donato Castello, come veniva chiamato in passato, ha una storia ricca e affascinante.

Nel 1595, la terra fu donata alla famiglia Gallio, che ne amministrò il territorio per oltre duecento anni. Durante questo periodo, la popolazione subì alti e bassi, tra cui una devastante pestilenza nel 1669, che decimò la popolazione.

San Donato è stato anche il luogo di nascita di illustri personaggi, come San Tommaso d’Aquino, uno dei più grandi filosofi e teologi della Chiesa Cattolica. La presenza di antiche mura, torri e fortificazioni testimoniano la ricchezza storica del borgo.

© Associazione "Genesi"

La natura che rigenera

Alle porte del versante laziale del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise

Un connubio
tra cultura e natura

Oltre alla sua straordinaria eredità culturale, San Donato offre una posizione unica tra la natura incontaminata. Le foreste di faggi dell’Appennino e il paesaggio mozzafiato della Val di Comino sono una vera delizia per gli amanti della natura, offrendo opportunità per escursioni, passeggiate e osservazione della fauna selvatica.

San Donato è anche un luogo di tradizioni antiche, come il Palio della Lotta, che celebra le abilità marziali dei suoi abitanti. Qui, le arti e i mestieri tradizionali si mescolano con la modernità, creando un’atmosfera unica e autentica.

In sintesi, San Donato Val di Comino è una destinazione turistica che offre una straordinaria combinazione di storia, cultura e natura. Vi invitiamo a visitare questo borgo incantato e a immergervi nell’atmosfera unica che solo San Donato può offrire.

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